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Assunzione con periodo di prova e distacco formativo: un binomio possibile?

Quando un'azienda assume un nuovo collaboratore, si apre un periodo fondamentale: la famosa "prova".

Quei giorni o mesi iniziali servono a datore di lavoro e dipendente per capire se l'intesa professionale funziona davvero, se le competenze sono allineate alle esigenze e se l'ambiente di lavoro è quello giusto per entrambi.

Ma cosa succede se, proprio durante questo delicato periodo di rodaggio, emerge l'opportunità di un breve distacco formativo?

Magari due soli giorni per apprendere una procedura specifica presso un'altra sede o azienda partner?

È una domanda che ricevo spesso nel nostro Studio di consulenza.

La risposta breve è: “sì, si può fare, ma con un'importante precisazione che riguarda la durata della prova stessa”.

La funzione della prova: perché è importante?

Il periodo di prova non è un semplice "tempo di attesa".

È un patto specifico nel contratto di lavoro che permette la reciproca valutazione.

L'azienda valuta il rendimento, il comportamento e l'adattabilità del lavoratore; il lavoratore valuta l'ambiente, le mansioni e la convenienza del posto offerto.

Perché questa valutazione sia valida, il lavoratore deve svolgere le mansioni per cui è stato assunto.

Il distacco formativo: un'eccezione utile?

Il distacco, anche se formativo e breve, è un'attività che momentaneamente allontana il dipendente dalle sue mansioni ordinarie.

È uno strumento utile per acquisire nuove competenze, ma non è l'attività per cui si sta verificando l'idoneità.

Immaginate di dover testare un'automobile su strada: se per due giorni la mettete sul banco di prova a fare un test sui freni, non state verificando come si guida nel traffico.

L'effetto sul contratto per la sospensione

È qui che entra in gioco la regola fondamentale: la legge e la giurisprudenza stabiliscono che ogni evento che impedisce l'effettivo svolgimento della prova (come malattia, infortunio, congedi o, appunto, un distacco) ne sospende la durata.

Quei due giorni di distacco formativo sono preziosi per la crescita professionale, ma non "contano" ai fini del periodo di prova.

In pratica, come funziona?

Se il vostro collaboratore ha un periodo di prova di 30 giorni effettivi e fate un distacco di 2 giorni al decimo giorno, al suo rientro avrà ancora 22 giorni di prova da completare, non 20. Il conteggio si ferma e riparte.

Quindi, aziende e imprenditori possono sfruttare questa flessibilità, ma devono essere consapevoli che il termine ultimo della prova si allungherà automaticamente di pari durata.

La trasparenza è sempre la migliore alleata. Informare chiaramente il lavoratore di questa sospensione e della nuova data di fine prova è fondamentale per mantenere un rapporto di fiducia e rispettare le regole.

Per gestire al meglio questi aspetti formali e assicurarsi che le comunicazioni obbligatorie siano corrette, una consulenza mirata è sempre la scelta più sicura.

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